Non ho potuto fare a meno di
notare quanto il primo interrompesse il secondo e quanta poca attenzione ci
mettesse nell’ascoltare in profondità le parole e le idee del suo
collaboratore.
Spesso capita che mentre qualcuno ci parla, stiamo lì a pensare a come ribattere, ci parliamo dentro, tendiamo a troncare il discorso, per dire la nostra, o chissà cos’altro ancora e gli equivoci e malumori che ne derivano nascono proprio dal cattivo ascolto.
Una delle principali cause di stress sul lavoro, come nella vita privata, è proprio il non sentirsi capiti, ascoltati o stimati. Occorre lavorare su se stessi per imparare ad
ascoltare davvero.
Saper ascoltare è una delle abilità più importanti nella vita di tutti i giorni.Purtroppo pochi sono quelli che lo sanno fare o lo vogliono fare. Imparare a non interrompere, imparare a sospendere il
giudizio, imparare ad aprire davvero la mente e il cuore, prima ancora che le
orecchie. Chi sa ascoltare è...
"C’era una volta un pover’uomo che chiedeva
qualche spicciolo all’angolo di una strada. Era conosciuto da molti negozianti
e passanti della zona come una persona mite e che non dava alcun fastidio: si limitava con molta discrezione a esporre il suo cappello e un
biglietto per raccontare la sua storia.
Con regolarità passava da lui un signore molto
distinto, che si fermava a conversare. All’inizio nessuno dei vicini ci fece caso, ma poi questa presenza
periodica iniziò ad attirare l’attenzione di tutti.
Qualcuno notò che questo signore, sempre ben
vestito, non lasciava mai neanche un soldo, e così iniziarono a circolare
critiche di ogni genere sull'avarizia di questo personaggio. Tuttavia
l’ometto sembrava sempre molto contento di vederlo.
Un giorno uno dei negozianti, presso cui il nostro
ometto sostava, dopo che il signore distinto fu andato via, gli chiese:
"Come vanno le entrate, oggi?”
"Poco... anzi nulla..."
In quel momento si trovò a passare una signora che lasciò
qualche centesimo... al che il negoziante con una punta di sarcasmo disse:
"Certo però se quel signore così distinto ti desse una frazione dei suoi
averi, potresti evitare di stare qui tutto il giorno..."
"Oh, no, non è così, rispose l’ometto, sai chi è
quello? Quello è il presidente di una grande società: per parlare con lui la
gente fa la fila per settimane. Ogni minuto del suo tempo vale un sacco di
soldi".
"E allora, a maggior ragione dovrebbe dare di
più".
"Ma lui, replicò l'ometto, mi regala qualcosa di più... Mi dà ogni giorno il bene
più prezioso che ha, una cosa che non si riguadagna: un po’ del suo tempo per ascoltarmi e per farmi sentire
importante...
perché il tempo non ritorna".
Ecco il senso della storia... Quante volte diciamo a qualcuno di non avere tempo
per ascoltarlo... quante volte ascoltiamo distrattamente, magari assorti
nei nostri pensieri,e quante altre ancora riceviamo con apatia i segnali
che ci vengono inviati. Ascoltare,in realtà, é molto più che il semplice
sentire.
Perciò dedicare un po’ del proprio tempo all’ascolto
sincero/autentico è uno dei regali più belli che si possa fare agli altri e soprattutto a se stessi.
Abbiamo
due orecchie ed una bocca...
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