Cultura a portata di click

domenica 17 giugno 2012

Una cosa nella nostra vita ha valore assoluto perché, NON RITORNA PIU'!

Qualche tempo fa mi trovavo a un appuntamento di lavoro per definire i dettagli di un progetto di formazione per un’azienda; all’incontro erano presenti il presidente, vero padre padrone, e il responsabile della Formazione.
Non ho potuto fare a meno di notare quanto il primo interrompesse il secondo e  quanta poca attenzione ci mettesse nell’ascoltare in profondità le parole e le idee del suo collaboratore.
Spesso capita che mentre qualcuno ci parla, stiamo lì a pensare a come ribattere, ci parliamo dentro, tendiamo a troncare il discorso, per dire la nostra, o chissà cos’altro ancora  e gli equivoci e malumori che ne derivano nascono proprio dal cattivo ascolto.
Una delle principali cause di stress sul lavoro, come nella vita privata, è proprio il non sentirsi capiti, ascoltati o stimati. Occorre lavorare su se stessi per imparare ad ascoltare davvero.
Saper ascoltare è una delle abilità più importanti nella vita di tutti i giorni.Purtroppo pochi sono quelli che lo sanno fare o lo vogliono fare. Imparare a non interrompere, imparare a sospendere il giudizio, imparare ad aprire davvero la mente e il cuore, prima ancora che le orecchie. Chi sa ascoltare è... 

un grande leader; chi sa ascoltare è un grande "comunicatore"; chi sa ascoltare è un vincente... In ogni campo e in ogni situazione! Solo chi sa ascoltare davvero può vivere  appieno ogni giornata e la storiella che di seguito vi racconto vi darà di certo il senso del: "saper ascoltare". 

"C’era una volta un pover’uomo che chiedeva qualche spicciolo all’angolo di una strada. Era conosciuto da molti negozianti e passanti della zona come una persona mite e che non dava alcun fastidio: si limitava con molta discrezione a esporre il suo cappello e un biglietto per raccontare la sua storia.
Con regolarità passava da lui un signore molto distinto, che si fermava a conversare. All’inizio nessuno dei vicini ci fece caso, ma poi questa presenza periodica iniziò ad attirare l’attenzione di tutti.
Qualcuno notò che questo signore, sempre ben vestito, non lasciava mai neanche un soldo, e così iniziarono a circolare critiche di ogni genere sull'avarizia di questo personaggio. Tuttavia l’ometto sembrava sempre molto contento di vederlo.
Un giorno uno dei negozianti, presso cui il nostro ometto sostava, dopo che il signore distinto fu andato via, gli chiese:
"Come vanno le entrate, oggi?”
"Poco... anzi nulla..."
In quel momento si trovò a passare una signora che lasciò qualche centesimo... al che il negoziante con una punta di sarcasmo disse: "Certo però se quel signore così distinto ti desse una frazione dei suoi averi, potresti evitare di stare qui tutto il giorno..."
"Oh, no, non è così, rispose l’ometto, sai chi è quello? Quello è il presidente di una grande società: per parlare con lui la gente fa la fila per settimane. Ogni minuto del suo tempo vale un sacco di soldi".
"E allora, a maggior ragione dovrebbe dare di più".
"Ma lui, replicò l'ometto, mi regala qualcosa di più... Mi dà ogni giorno il bene più prezioso che ha, una cosa che non si riguadagna: un po’ del  suo tempo per ascoltarmi e per farmi sentire importante... perché il tempo non ritorna".

Ecco il senso della storia... Quante volte diciamo a qualcuno di non avere tempo per ascoltarlo... quante volte ascoltiamo distrattamente, magari assorti nei nostri pensieri,e quante altre ancora riceviamo con apatia i segnali che ci vengono inviati. Ascoltare,in realtà, é molto più che il semplice sentire.
Perciò dedicare un po’ del proprio tempo all’ascolto sincero/autentico è uno dei regali più belli che si possa fare agli altri e soprattutto a se stessi.

Abbiamo due orecchie ed una bocca...
impariamo a rispettare le proporzioni!!!

Redatto da Paola Chirico

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