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domenica 7 ottobre 2012

Di cosa ha bisogno l'uomo per realizzarsi?

... della necessità di soddisfare un bisogno!.

 
 "La soddisfazione crescente dei bisogni porta lo sviluppo dell'individuo ad un alto grado di evoluzione della personalità" (Abraham Maslow)
 
Ogni individuo per realizzarsi, sia in ambito lavorativo, sia in quello sociale/umano ha bisogno di soddisfare le proprie esigenze e di non vedere la sua personalità svilita.
Quando nasce un bisogno?  Un bisogno nasce quando ci si rende conto della differenza che esiste fra una situazione (presente o futura) , l'ansia del raggiungimento, e al tempo stesso, la percezione delle difficoltà che s'incontrano.
 
Pensiamo, ad esempio, a un dirigente d'azienda, che comunica ai propri collaboratori che c'é una possibilità di promozione per il dipendente più produttivo... per alcuni tale informazione può costituire uno stimolo, suscitare desiderio di avanzamento, di successo, di maggiore gratificazione economica, e, al fine di soddisfare i propri bisogni, può portare addirittura a lavorare con maggiore impegno.
Se in questo modo uno dei dipendenti avrà la promozione ecco che il suo bisogno sarà soddisfatto... e se ciò non avverrà, il suo desiderio di avanzamento sarà represso ed egli si sentirà fortemente frustrato.
 
Ecco che l'elemento fondamentale che muove qualsiasi essere umano é la necessità di soddisfare un bisogno... é da questa consapevolezza che lo psicologo Maslow concepì una scala di bisogni umani suddivisa in cinque livelli, da quelli più elementari a quelli più complessi.
Il bisogno é quindi innato, genetico e deve essere stimolato, favorito, incrementato dalle interazioni socio-culturali, dai contesti di esperienza in cui l'individuo vive, apprende e si forma.
 
Ma quali sono i cinque livelli predefiniti di bisogni? Proviamo a leggerli insieme qui di seguito...
 
  • Bisogni fisiologici: sono i bisogni fondamentali connessi alla sopravvivenza (fame, sete, sonno, ripararsi dal freddo etc...);
  • Bisogni di sicurezza: riflettono il desiderio di protezione e comprendono la voglia di vivere in un ambiente sicuro e protetto da pericoli, minacce, privazioni e dall'appropriazione del proprio territorio e ambiente circostante;
  • Bisogni di appartenenza: rispecchiano il desiderio di amore, di affetto e di comprensione. Il bisogno di interagire con altri e di avere una certa approvazione sociale; per alcuni tale esigenza viene soddisfatta attraverso l'appartenenza a un gruppo, altri, invece, sono sufficientemente soddisfatti dai rapporti familiari o di amicizia;
  • Bisogni di stima: che si dividono in autostima (fiducia in se stessi, indipendenza, realizzazione) ed eterostima (status, riconoscimento, apprezzamento e rispetto meritato dagli altri). Gli individui s'impegnano per migliorare la propria condizione sociale per avere una buona reputazione o una posizione all'interno del gruppo... quando questi bisogni non sono soddisfatti c'è il rischio di sentirsi inferiori o deboli;
  • Bisogni di autorealizzazione: corrispondono al desiderio di realizzare le proprie potenzialità e di portare a compimento le proprie aspettative, nonché di occupare una posizione soddisfacente nel proprio gruppo.
E' evidente a questo punto, e alla luce di quanto ho detto che gli individui cercano progressivamente  di soddisfare i propri bisogni, e d'altro canto, le organizzazioni pubbliche/private, devono favorire il soddisfacimento di tali bisogni che, non a caso, sono chiamati "bisogni di ordine superiore".

Invece...

I bisogni fisiologici e di sicurezza sono soddisfatti indirettamente dal sistema retributivo, dalla chiarezza nelle regole e procedure di valutazione, di carriera, distribuzione delle responsabilità, e da ambienti sicuri e non nocivi.
I bisogni di appartenenza sono soddisfatti da situazioni lavorative che facilitano la socializzazione e il lavoro di squadra e di gruppo.
Mansioni che permettono di mettere alla prova le proprie capacità, attraverso l'arricchimento dei compiti da svolgere, contribuiscono a soddisfare i bisogni di stima.
Infine le mansioni non specialistiche e che non richiedono una gamma ristretta di capacità possono soddisfare i bisogni di autorealizzazione.

Cosa dire, quindi, del lavoro di Maslow? Senza dubbio ha il merito pionieristico di aver avviato un filone di ricerca sulla "motivazione" basato essenzialmente sulla teoria dei bisogni e non a caso molti studiosi hanno preso spunto dal suo lavoro cercando di integrarlo e migliorarlo.
Ma altrettanti esperti hanno avanzato tuttavia critiche al modello della gerarchia dei bisogni, e in particolare, al concetto che una persona frustrata ad un particolare livello della scala dei bisogni permanga a quel livello fino a che il bisogno non venga soddisfatto.
Le ricerche condotte su questo particolare aspetto hanno invece dimostrato che questo meccanismo non funziona... infatti non é stata riscontrata alcuna relazione tra i diversi livelli di bisogni che, in generale, apparivano indistinti o riconducibili a due categorie: i bisogni di sicurezza e i bisogni di ordine "superiore".

La teoria di Maslow suggerisce che gli individui si preoccupino, in primis, delle proprie esigenze di livello inferiore, infatti, quando un'organizzazione fornisce retribuzioni adeguate, indennità e sicurezza, i suoi dipendenti verranno motivati da esigenze superiori e saranno spinti verso l'autorealizzazione.
I modi di soddisfare i bisogni vengono appresi con il processo di socializzazione, attraverso il quale si viene a creare la scala gerarchica individuale... con l'esperienza impariamo che alcune situazioni sono più desiderabili (gratificanti) di altre e ci dedichiamo alla ricerca delle prime evitando le altre.

Infine mi piace aggiungere che la forma a piramide voluta dal nostro Maslow non é affatto casuale: tanto più si sale di livello, meno persone ne fanno parte ed é un processo che rappresenta una vera e propria scalata... c'é da aggiungere che, anche quando si arriva in cima, é necessario un altro sogno! Preparatevelo per tempo... In tanti sono crollati proprio quando sono giunti alla vetta. E poi tocca ricominciare dal basso, anche se con un altro spirito!

Il messaggio che voglio lanciarvi é proprio questo: non ha importanza dove si arriva, ma é importante sentirsi bene dove si arriva.
La nostra vita é un obiettivo... è proprio lo scorrere dei giorni e le emozioni che vivremo durante che ci lasceranno il ricordo di noi stessi, e della nostra identità!

Paola Chirico
Trainer Formazione HR




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