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sabato 22 dicembre 2012

E' Natale


... Perché non regalarci un libro?
 
 

E' Natale un'altra volta... i buoni propositi per l'anno nuovo li rimandiamo per il momento e, invece, perchè non concentrarci su quello che abbiamo ora?.
 
Il mondo, per fortuna, non è finito e ci tocca perciò dare la caccia agli ultimi regali... perchè non un libro?
Costa (relativamente) poco, ma vale tanto e arricchisce i nostri neuroni!. 
 
Io vi suggerirei un libro, che ho già letto, e che ho divorato in breve tempo si tratta di "La libreria del buon romanzo" di Laurence Cossé.
 
Tutti abbiamo una libreria nel cuore... che sia quella di una catena famosa, in cui ci si trova a proprio agio, o quella scoperta, per caso, in un periodo di sconti in cui l'addetta appassionata di libri ci indica, quasi sempre, un buon testo!
 
 Con "La libreria del buon romanzo", Laurence Cossè ci conduce in una meravigliosa fantasia letteraria: Francesca e Ivan ( lei nobile, lui decisamente più scapestrato) decidono di dare vita a una libreria in cui siano messi in vendita soltanto buoni romanzi. Nessuna hit commerciale, zero copie del successone da ultima classifica, alcuno spazio per il "polpettone" romantico o per l'ultima avventura di una banda di adolescenti vampiri... Insomma solo buoni romanzi!
 
Il primo problema che i due protagonisti si trovano ad affrontare é, naturalmente, la selezione dei libri da proporre, per la quale vengono incaricati otto scrittori, ognuno ignaro dell'altro e ognuno rigorosamente anonimo, onde evitare personalismi o facili monetizzazioni, i quali dovranno fornire seicento nomi di romanzi (alcuni italiani) da loro considerati letteratura di qualità.
 
La libreria finalmente apre, diventa rapidamente un punto di riferimento, e non é possibile francamente non provare a immaginare un luogo del genere nella propria città, in cui perdersi tra scaffali e scaffali di bella letteratura, in un ambiente decisamente elegante, accogliente, amichevole.
 
Purtroppo una libreria del genere non può avere vita facile: scrittori rifiutati dall'ego annichilito, interessi editoriali più forti, e tre tentati omicidi degli scrittori che selezionano i testi da proporre trasformano la trama del romanzo, già accattivante di sè, in una sorta di giallo dal finale piuttosto sorprendente.
Ivan e Francesca sono costretti a rivolgersi alla polizia e sarà un tale Heffner a condurre le indagini, il quale riuscirà alla fine a sbrogliare la matassa e fra le mille vicissitudini legate alla libreria che Ivan e Francesca dovranno affrontare ci sono anche innamoramenti ed eventi tragici.
 
Alla fine l'arte e la cultura trionferanno sull'invidia e la mediocrità
 
 Consiglio questo libro perchè é una lettura piacevolissima con la "chicca" di titoli su titoli disseminati qua e là, con cui si finisce per giocare: "ce l'ho, mi manca", e il piacere di vedere che anche romanzi, come "Le affinità elettive" ( che ho adorato!) sono citati fra quelli messi in vendita dalla magica "Libreria del buon romanzo".
 

Mi piace, a questo punto, segnalare la citazione che, da sola, vale l'acquisto:
 
" Noi non vogliamo libri raffazzonati, scritti in fretta e furia, si sbrighi, me lo finisca per luglio, a settembre facciamo un lancio come si deve e ne vendiamo centomila copie di sicuro.
 
Vogliamo libri scritti per noi che dubitiamo di tutto, che piangiamo per un niente, che sobbalziamo per ogni minimo rumore alle spalle.

Vogliamo libri che al loro autore siano costati molto, libri in cui si siano depositati i suoi anni di lavoro, il suo mal di schiena, i suoi punti morti, qualche volta il suo panico all'idea di perdersi, il suo scoraggiamento, il suo coraggio, la sua angoscia, la sua tenacia, il rischio che si é assunto di sbagliare.

Vogliamo libri splendidi che ci tuffino nello splemdore del reale e lì ci tengano avvinti; libri che ci provino come l'amore sia all'opera nel mondo accanto al male e totalmente contro di lui,anche se a volte non si capisce, e che lo sia sempre, tanto quanto il dolore lacererà sempre i nostri cuori.

 Vogliamo buoni romanzi.

Vogliamo libri che non ignorino niente della tragedia umana, niente delle meraviglie quotidiane, libri che ci facciano tornare l'aria nei polmoni... E se anche ne uscisse uno ogni dieci anni (...), a noi basterebbe. Non vogliamo altro".
 
Un'ultima cosa:
                                  BUON NATALE!!!

Paola Chirico
Trainer Formazione HR

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