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domenica 24 febbraio 2013

Conversazioni ricorrenti

 

sul mio senso del dovere!

 


 In una simpatica conversazione avvenuta di recente (e non é la sola!), due carissimi amici mi hanno detto che ho un fortissimo senso del dovere, che tendo a giudicarmi in modo eccessivo, a chiedere molto a me stesso... forse troppo!
 

A dire il vero, spesso mi sento in crisi perché so che "dovrei fare di più", che non sono "adeguata" a ciò che vorrei essere e dovrei fare. Ci sono tanti bisogni e necessità. Battaglie da affrontare quotidianamente... e io sono all'altezza di tutto questo?
 
Ma poi ripensando a queste considerazioni, mi sono anche chiesta: ma è giusto essere così? Non è anche giusto, ogni tanto, dare spazio ai propri desideri, alle piccole gratificazioni, indipendentemente da ciò che il senso del dovere ci impone?
Qualche volta non è forse "terapeutico" pensare un po' anche a se stessi? "Prendersi cura di sé", come dicevano i miei amici.
 
Ovviamente, non voglio dire che per sentirsi meglio sia necessario fare cose cattive, illegali o riprorevoli... non è di questo genere di azioni che sto parlando! Dico solo che siamo esseri umani, e se abbiamo alcuni desideri e sogni, perché dobbiamo (quasi) sempre mortificarli per senso del dovere?

Oggi, purtroppo, ciò che conta é farsi furbi e pensare a se stessi, alla carriera, ai soldi... alle passioni del momento. Il senso del dovere é diventato, oramai, un optional, se non merce molto rara, e quindi la mia preoccupazione dovrebbe essere quella di sollecitare, spronare, affinché si valorizzi in tutti quel senso del dovere.

 



Però, nello spirito di quello che ho scritto in precedenza, vorrei potermi  dire: "Paola, qualche volta pensa anche a te stessa... Tranquilla, non è peccato! Sei una donna, non una macchina".
 
Paola Chirico
Trainer Formazione HR

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