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sabato 2 febbraio 2013

Tradizioni, leggende e verità storiche

...  la festa di Imbolc e della Candelora!



Nelle notti tra il 31 Gennaio e il 2 Febbraio si celebra una festa particolare dedicata alla luce e al pallido ritorno del sole... é la festa che anticamente sanciva il tempo a metà tra il solstizio d'inverno e l'equinozio di primavera.


Una festa dedicata alla presenza di semi sotto la neve che, nell'inverno ghiacciato, cominciano a dare segni di vita e a preannunciare il ritorno della primavera.
Le giornate si allungano e il sole torna a splendere per più ore al giorno... anche gli animali si spingono verso i villaggi per la fame e il loro comportamento è il segnale sulla fine della stagione fredda e il desiderato ritorno della primavera.
Una celebrazione antichissima... dai Romani era chiamata Lupercalia, dai Celti Imbolc (pronuncia Immol'c) detta anche Oimelc o Imbolg, nel Cristianesimo é diventata la Calendora, negli Stati Uniti é chiamato il "Giorno della marmotta"
Alcuni simboli legati alla tradizione popolare della festa di Imbolc sono interessanti, ad esempio, la figura di Santa Brigida o Brigit é ricca di allegoria, la cui festa ha sostituito quella di Imbolc nelle zone, un tempo, abitate dai Celti.
Brigit é una figura tra leggenda e verità storica, le sono state dedicate diverse biografie e la sua figura é probabilmente derivata da una fanciulla che, con un gruppo di druidesse viveva nella zona Kildare o Kildaire (Cill-dara cioè "chiesa della quercia) e onorava Madre Terra custodendo il fuoco sacro.
Pare che abbia abbracciato il cristianesimo portando con sé tutte le sue conoscenze magiche e scientifiche tanto da diventare nel tempo la patrona della guarigione, della fertilità, delle arti e della poesia. Spesso raffigurata in tre versioni, detta anche le Tre Brigitte, riassume in questa immagine le tre età della donna, dalla fanciullezza alla vecchiaia passando per l'età adulta.
Ha diversi attributi... il serpente o bastone,  la croce di giunchi d'avena con quattro bracci uguali dentro un cerchio, la coppa, lo specchio, il mantello verde. Ciascuno di questi attributi ha un suo significato.
Brigit é spesso raffigurata come un serpente che emerge dalla terra risvegliandosi dal letargo invernale, come la marmotta negli Stati Uniti; il serpente é un animale totemico preistorico, diffuso in tutte le culture ed ha valore sia postivo, sia negativo. E' il simbolo dell'energia primordiale che circola nel corpo situata alla base dei nostri chakra, é la tentazione di Eva ed é considerato l'anello primordiale della vita...  non ha zampe e striscia, mentre l'uomo é visto come l'ultimo e più evoluto degli esseri.
Con la sua forma ricorda il cordone ombelicale, o un fallo, o quando é posto intorno all'uovo cosmico, simbolo femminile, diventa allora il seme fecondante. Per la sua capacità di cambiare pelle é associato all'idea di rinascita, rinnovamento e cambiamento. Per questo la dea Brigit ne assume la forma o ne é accompagnata e nei suoi significati meno luminosi ha quello del male, dell'oscurità... il suo veleno é capace di uccidere, ma anche di guarire. E' un animale ambivalente e molto interessante.
Nella tradizione delle campagne gallesi in onore di Brigit e della Terra Madre vengono preparate le cosiddette croci di Brigit, fatte con rametti di avena, orzo o giunchi con quattro bracci uguali racchiusi in un cerchio. L'immagine è un chiaro richiamo alla forma simbolica del sole e la festa di Imbolc é una delle quattro feste dedicate al ritorno del sole che nel calendario celtico segnavano la ruota dell'anno. La croce di Brigit si conserva per un anno, si appende sulla porta di casa come segno beneaugurante, ma anche nelle stalle perchè gli animali abbiano sufficiente latte e salute nell'inverno.




La croce con quattro bracci uguali indica i quattro elementi di cui Brigit, la druida, era padrona; l'aria, il fuoco, l'acqua e la terra sono anche i quattro elementi di cui l'universo é formato, ma corrispondono anche ai quattro punti cardinali e alle direzioni nord, sud,est ed ovest, che sostenute dalla croce orientano il mondo e impediscono al caos di regnare. Ogni anno le vecchie croci vengono bruciate per fare posto alle nuove e nello stesso falò finiscono anche le ghirlande di Natale.
Il fuoco ricorda anche che la vita sulla terra ha bisogno di calore per tornare a splendere dopo il rigore invernale.
La coppa é un chiaro riferimento al ventre materno in cui la vita é custodita e il rimando all'allegoria della dea Terra Madre che, durante l'inverno, trattiene nel suo grembo i semi per lasciarli dischiudere a primavera quando lascia sgorgare la vita ed é anche un richiamo all'acqua, fonte di vita e strumento di purificazione al pari del fuoco. E' infine uno strumento che permette di far circolare le energie del Bene, il veicolo dello scambio e della comunicazione tra le persone.
Lo specchio é uno strumento di divinazione usato anche nel buddismo perché smaschera le bugie e ci mette di fronte alla verità di noi stessi; nel mondo celtico simboleggia l'immagine del mondo magico e pieno di saggezza cui accedono gli eroi e gli iniziati. 
Il mantello verde di cui Brigit si copre é la natura, la primavera che avanza... é la vita che non muore e che si trasforma in prati, fiori e frutta dopo un lungo riposo. E' il simbolo della giovinezza e del colore brillante del cambiamento, ma è anche il colore della speranza, della giovinezza. Infatti Brigit é la dea giovane e la giovane che si contrappone alla vecchia e al Vecchio Yule, il saggio uomo degli alberi, Green man!.
I colori di questo periodo sono tenui, le tinte pastello... a parte il verde, il bianco che ricorda il vestito della Santa (ispirato alla tunica Druida) e al latte, la bevanda celebrativa che permette la sopravvivenza per il periodo che rimane dell'inverno, il giallo pallido ispirato a un sole leggero e il celeste del cielo limpido, ma non ancora completamente uscito dalla lunga notte dell'inverno.
Su questa tradizione, specie nel Nord Europa, si inserirono alcune feste cristiane come quella che viene celebrata il 2 febbraio e da tutti conosciuta come Candelora. Il termine candelora deriva dall’usanza francese, diffusa nel X secolo d. C. di portare in processione delle candele per festeggiare la purificazione di Maria (che secondo la tradizione ebraica era rimasta isolata per 40 giorni dopo il parto) e la presentazione al tempio di Gesù. In questo evento si dice che il sacerdote Simeone abbia esclamato del Bambino Santo, é “Luce per illuminare le genti”.
Mentre la purificazione di Maria richiama il risveglio della Madre Terra dall’isolamento del periodo invernale... la Terra e’ stata a riposo e in questa occasione viene arata per prepararsi a ricevere i semi che germoglieranno in primavera. Uno dei simboli di questa festa e’ infatti l’aratro, che viene decorato con ghirlande e portato dai contadini in processione di casa in casa.
Il fiore della festa e’ il bucaneve, che con i petali bianchi, il gambo verde e il pistillo giallo ha i colori tradizionali di questo periodo, ma é soprattutto il primo fiore a sbucare in mezzo al manto bianco che copre la terra!.
Paola Chirico
Trainer Formazione HR 

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